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  • Ad'Architettura

La Finestra come generatore domestico di benessere

Aggiornamento: 17 apr 2020


Il piccolo Lorenzo, che assieme alla sua famiglia vive in una delle case recentemente ristrutturate da noi, sembra guardare al suo futuro e in questo preciso istante, rappresenta la metafora di questo momento, in cui tutti ci auguriamo che il suo sguardo riesca a vedere più lontano di quanto non hanno fatto le precedenti generazioni.


Molte persone che hanno iniziato a seguire il Blog, dopo aver letto il nostro ultimo post (Restrizioni! Contesti diversi, stesse dinamiche) hanno manifestato una certa partecipazione, inviandoci le foto del proprio spazio personale, in cui si stanno ritrovando a trascorrere questo tempo sospeso di restrizione forzata.

La maggior parte delle foto che ci sono arrivate, ritraggono angoli intimi ed accoglienti, caratterizzati da divani e poltrone, accanto a superfici vetrate da cui entra la luce del sole.

Dall'Italia alla Finlandia, dalla Francia al Bangladesh, nelle foto che ci sono pervenute la ricorrente similitudine dei soggetti, sottolinea che la temporanea impossibilità ad uscire in strada o a ritrovarsi in luoghi pubblici all’aperto, ci spinge ad avvicinarci quanto più possibile verso quegli stessi spazi, attraverso l’unica interfaccia visiva che al momento separa l’interno dall’esterno. La finestra!

Mentre la natura si sta lentamente riappropriando degli spazi urbani, manifestando la sua presenza con l’ingresso degli animali nelle città, noi restiamo dentro casa e possiamo solo cercare di guadagnare la luce del sole quando è possibile e se siamo fortunati, riusciamo anche ad affacciarci ad un paesaggio verde, che rende meno pesante l’obbligo di stare a casa.

La perdita della scansione dei tempi della nostra consuetudine quotidiana, fatta di ben precise “tappe” all’interno della giornata, si traduce nello sconvolgimento dei ritmi circadiani che in questi giorni hanno portato molti di noi a perdere la cognizione del tempo, ad avere difficoltà ad addormentarsi nelle ore notturne e a ritrovarsi magari a dormire durante il giorno.

Il principale elemento regolatore del nostro “orologio interno” è la luce del sole ed è per questo che, tendiamo ad avvicinarci alla finestra di casa cercando inconsciamente di sincronizzare il tempo dell’arco solare con quello del nostro corpo, allo scopo di ritrovare un certo benessere psico-fisico.

L’obbligo di stare a casa già da oltre tre settimane, sembra assomigliare purtroppo ad un grande esperimento di massa che si sta compiendo sul genere umano. Sarebbe interessante, una volta che ci saremo riappropriati della libertà di uscire di casa, capire quali saranno stati gli effetti sulle persone, in relazione al grado di permeabilità alla luce, o alla qualità del contesto su cui si affacciano le nostre abitazioni.


Ringraziamo i lettori per le foto inviateci ed inserite nel post.


Se vuoi visitare la casa dentro alla finestra che vedi sopra clicca qui

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