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Gianni Ingardia e Giusi Mondino fondano lo studio Ad'Architettura nel 2014. all'interno del quale sintetizzano una visione artigianale del pensare all'architettura.

L’acronimo dello studio si traduce in Atelier d’Architettura e la parola “Atelier” intende sottolineare l’approccio alla progettazione come imprinting dello studio, sul progetto su misura al cliente.

Sebbene gli strumenti di lavoro dello studio siano perfettamente al passo con le attuali tecnologie, è l’approccio ad essere volutamente rimasto ancorato ad una concezione del progetto di tipo sartoriale.

Ad’Architettura  nasce in un momento in cui lo scenario globale e locale per il lavoro degli architetti era sensibilmente cambiato, limitando di molto le possibilità ai progetti di nuova costruzione. 
Il bisogno imprescindibile di limitare in tutti i modi il consumo di suolo, si traduce per i progettisti nell’opportunità di confrontarsi con il tema del restauro, delle ristrutturazioni e del recupero dell’edilizia esistente, soprattutto quella dei centri storici. 
In Sicilia, il fenomeno della riscoperta dei centri storici  assume una dimensione importante per i proprietari di immobili inutilizzati, per gli investitori che hanno deciso di cavalcare l’onda delle locazione turistiche e per i forestieri che mostrando interesse per la Sicilia hanno iniziato ad acquistare immobili, dove venire a soggiornare per periodi più o meno lunghi durante l’anno.
Lo studio si presenta al mercato locale, all’inizio attraverso la realizzazione di eventi culturali e promozionali, sullo sfondo dell’architettura e del design, come la realizzazione di “plastic box” all’interno della Cantina Ottoventi, progettata anni prima da Gianni Ingardia. 
Nel 2014, Velux Italia invita Ad'Architettura a far parte del “Velux daylight challenge” un progetto di ricerca sulla luce naturale che vede il confronto tra  progettisti, docenti universitari, critici di architettura e il magazine The Plan che dedica uno specifico inserto al lavoro svolto nell’arco di due anni.
Dal lavoro con Velux,  più avanti prenderanno vita importanti progetti di recupero edilizio, anche in luoghi storici come il borgo medievale di Erice. 
Se nei primi anni di attività di Ad’Architettura il mercato era locale, in una fase successiva, il lavoro sulla comunicazione e sul webmarketing e le numerose pubblicazioni di progetti su magazine di architettura e design, hanno consentito allo studio di ottenere una visibilità su scala nazionale ed in alcuni casi internazionale. 
Arrivano così opportunità progettuali più interessanti rispetto al passato che a volte permettono allo studio di approfondire oltre la scala di progetto architettonica anche quella del dettaglio, potendo cimentarsi nel progetto del pezzo di arredo su misura, del mobile, della lampada e dell’illuminazione.
Ciò, ha comportato uno studio sistematico sui materiali, oltre ad un confronto e una collaborazione con gli artigiani per la realizzazione di pezzi su misura.
Questo ulteriore passo in avanti ha consentito allo studio di iniziare a lavorare anche nell’ambito del retail ed affacciarsi su un altro tipo di mercato afferente alla progettazione di spazi commerciali ed uffici.
L’acronimo dello studio si traduce in Atelier d’Architettura, in cui la parola “Atelier” intende sottolineare l’approccio alla progettazione come imprinting dello studio, sul progetto su misura del cliente.
Sebbene gli strumenti di lavoro dello studio siano perfettamente al passo con le attuali tecnologie, è l’approccio ad essere rimasto ancorato ad una concezione del progetto di tipo sartoriale.
Il nostro lavoro consiste nel dar forma all’idea, tradurre pensieri, visioni e disegni in qualcosa che si può toccare con mano, combinare materiali, interpretare i colori, modellare la luce naturale e sottolinere tutto con un’attenta cura per il dettaglio e per il fatto su misura.   

    

La progettualità legata al lavoro delle maestranze locali, lo studio e il progetto del dettaglio, il dialogo con chi dovrà realizzare su misura, specifiche parti dell’architettura progettata, è prefigurata dagli strumenti di lavoro utilizzati.

L’osservazione e la riflessione, l’utilizzo della fotografia e del video, il disegno a mano su carta e la realizzazione dei modelli in scala, costituiscono quella parte manuale indispensabile all’elaborazione del progetto e propedeutica all’utilizzo degli strumenti tecnologici dell’odierno mestiere dell’architetto.
Il sodalizio tra i due architetti si concretizza agli inizi del 2014 in occasione del progetto del padiglione espositivo Plastic BOX, ideato ed autocostruito per la cantina Ottoventi a Valderice in occasione della presentazione del Volume “Italian Panorama II” ed Centauro.

Nel 2015 lo studio viene invitato a far parte di una lavoro di ricerca durato due anni, sulla luce naturale all’interno di un progetto sperimentale promosso e finaziato da velux Italia, il “Velux daylight challenge”.

Il 2016 costituisce l’inizio per l’attività progettuale dello studio che richiede l’impegno di concepire non solo interventi  legati alla residenzialità, ma parallelamente anche ad attività commerciali, spazi per il wellness e uffici.

Lo studio affronta puntualmente le occasioni progettuali relative agli spazi interni ponendo attenzione all’utilizzo dei materiali, alla luce naturale e soprattutto ai volumi che spesso diventano degli oggetti fulcro all’interno dello spazio.

Il cantiere, viene inteso come momento di sintesi finale che vede interfacciarsi a stretto contatto i progettisti con le aziende produttrici e con gli artigiani locali per la realizzazione fedele  dell’idea di progetto. Questo momento è spesso sfociato in veri e propri rapporti di fidelizzazione con dei partner che sono diventati dei veri e propri attori indispensabili alla buona riuscita dei progetti.

L’attenzione che lo studio ripone in ogni nuovo lavoro, continua anche dopo la conclusione del progetto, spesso attraverso la realizzazione di cortometraggi che immortalano il momento conclusivo dell’opera così come è stata concepita.

La diversità di esperienze tra i due progettisti dello studio e le diverse attitudini, diventano elementi di complementarietà in grado di portare all’interno dei progetti un grande valore aggiunto.

 

 

Gianni Ingardia, si laurea in Architettura a Palermo nel 2001.

All'inizio dell'attività professionale ha iniziato a maturare numerose esperienze nello sviluppo di progetti di architettura per nuove costruzioni di edifici residenziali e produttivi. Dal 2006 l’attività progettuale si è sempre più rivolta al recupero edilizio, al restauro architettonico nei centri storici  ed alle ristrutturazioni. L’attività di progettazione e di coordinamento dei cantieri è stata sempre accompagnata dall’importante attività di esercizio maturato nella partecipazione a concorsi di architettura sia in Italia che all’estero. Tale pratica è da sempre stata fondamentale per arricchire competenze e capacità progettuali, grazie alla sperimentazione fatta in tale ambito, che ha in diverse occasioni portato al conseguimento di numerosi  premi e pubblicazioni.

All’iniziale interesse per le tecnologie costruttive low tech, finalizzate al miglioramento del rendimento energetico degli edifici, si è unita la passione per il design e per la ricerca di un delicato equilibrio di relazioni tra forma e contenuto.

Architettura intesa come risultato di un’attività intellettuale - che si basa sulla conoscenza accademica che si interseca con quella acquisita in cantiere – che sfocia nella capacità di “saper fare”. Una visione artigianale dell’architettura che nel 2014 è sfociata nella costituzione dello Studio Ad’Architettura. 

 

Giusi Mondino, si laurea presso la scuola di Architettura di Siracusa nel 2007.

Inizia a collaborare con studi che si occupano di progettazione territoriale e urbanistica, prima a Siracusa e poi a Napoli. Consegue un master sul paesaggio a Venezia presso l'Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Ha preso parte a numerosi concorsi di progettazione sul territorio nazionale. Nel 2010 si trasferisce a Trapani dove inizia una fruttuosa collaborazione con studi di architettura locali.

Nel 2012, assieme ad altri colleghi, fonda GiArchit (Associazione Giovani Architetti Trapani) in cui ricopre il ruolo di Presidente nel primo biennio di attività dell'Associazione.

Nel 2014, mentre si occupa di nuovi progetti rivolti al recupero e alla riqualificazione architettonica fonda lo studio Ad'Architettura. 

All’interno dello studio si occupa di ricerca sull’utilizzo dei materiali e di finalizzare le interrelazioni spaziali all’interno di ogni singolo progetto.

 

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